Il Ruolo del Credito in una Regione in Via di Sviluppo

L’esperienza nella Comuna Di Villarrica (Regione dell´Araucanía - Cile)


Master's Thesis, 2007

228 Pages, Grade: 110/110


Excerpt


Indice

INTRODUZIONE

1 IL CONCETTO DI MICROCREDITO
1.1 Il concetto di poverta
1.2 Che significa microcredito?
1.3 Accenno al trade-off fra efficienza ed equita
1.4 Le fonti del microcredito

2 IL FRAMEWORK TEORICO DEL MICROCREDITO
2.1 La causa del razionamento del credito
2.2 L' innovazione del microcredito: una spiegazione teorica
2.3 Il tasso di interesse nel microcredito

3 LA SOSTENIBILITA DEL MICROCREDITO
3.1 Il concetto di sostenibilita del microcredito
3.1.1 La sostenibilita dell 'istituzione che offre microcredito
3.1.2 La sostenibilita dell 'impatto dello strumento di micro-credito
3.2 Tipologie di istituzioni classificate secondo il concetto di poverta e coseguenze sulla sostenibilita

4 IL CONTESTO STORICO, ECONOMICO, CULTURALE E SOCIALE DEL CILE
4.1 Nota geografica e amministrativa
4.2 Accenno alla storia del cile
4.3 L'economia del cile
4.4 Aspetti socio culturali del cile
4.5 Ineguaglianza e poverta in cile
4.5.1 I dati delle disparita
4.5.1.1 Le disparita fra la popolazione
4.5.1.2 Le disparita fra Regioni
4.5.2 Le ragioni dell'ineguaglianza
4.5.3 Le implicazioni dell'ineguaglianza

5 IL SETTORE MICROIMPRESA IN AMERICA LATINA E IN CILE
5.1 La figura della microimpresa in america latina
5.1.1 Definizione e peculiarita della microimpresa
5.1.2 Formalita e informalita della microimpresa
5.1.3 Conclusioni microimpresa in america latina
5.2 La microimpresa in cile
5.2.1 Informalita delle mype in cile
5.2.2 Importanza della microimpresa da parte del settore finanziario tradizionale cileno
5.2.3 Legame microimprenditore e poverta
5.2.4 La politica pubblica nei confronti del microimprenditore cileno
5.3 Microimpresa e sviluppo locale

6 MICROCREDITO IN CILE E IN AMERICA LATINA
6.1 Accenno al microcredito in america latina
6.2 Il microcredito in cile
6.3 La red de microfinanzas

7 IL MICROCREDITO NELLA COMUNA DI VILLARRICA
7.1 La comuna di villarrica nella regione dell'ARAUCANIA
7.1.1 Accenno alla storia della comuna
7.1.2 Caratteristiche della popolazione della comuna
7.1.3 Il contesto economico
7.1.4 Il contesto etnico
7.1.5 Poverta in villarica e nella regione dell'Araucanta
7.2 Le fonti del microcredito nella comuna di Villarrica: quattro istituzioni sotto il microscopio
7.2.1 Banco del desarrollo microempresas
7.2.1.1 Missione e visione dell'istituzione
7.2.1.2 I destinatari dell'attivita
7.2.1.3 Estensione geografica dell'attivita
7.2.1.4 La storia dell'istituzione
7.2.1.5 La struttura dell'istituzione
7.2.1.6 Attivita e servizi offerti dall'Istituzione
7.2.1.6.1 L'attivita di microcredito
7.2.1.6.2 Altre attivita
7.2.1.7 Il sistema di assegnazione e gestione dell'attivita di microcredito
7.2.1.7.1 Metodologia di assegnazione
7.2.1.7.2 Metodologie post-assegnazione
7.2.1.8 I risultati del microcredito espressi dall'istituzione stessa
7.2.2 Bancoestado microempresas
7.2.2.1 Missione e visione dell'istituzione
7.2.2.2 I destinatari dell'attivita
7.2.2.3 Estensione geografica dell'attivita
7.2.2.4 Storia dell'istituzione
7.2.2.5 Struttura dell'istituzione
7.2.2.6 Attivita e servizi offerti dall'istituzione
7.2.2.6.1 Attivita di microcredito122 7.2.2.6.2 Altre attivita
7.2.2.7 Il sistema di assegnazione e gestione dell' attivita di microcredito
7.2.2.7.1 Metodologia di assegnazione
7.2.2.7.2 Metodologia post-Assegnazione
7.2.2.8 Risultati del microcredito espressi dall'istituzione stessa
7.2.3 Instituto de desarrollo agropecuario
7.2.3.1 Missione e visione dell'istituzione
7.2.3.2 I destinatari dell'attivita
7.2.3.3 Estensione geografica dell'attivita
7.2.3.4 Storia dell'istituzione
7.2.3.5 Struttura dell'istituzione
7.2.3.6 Attivita e servizi offerti dall'istituzione
7.2.3.6.1 Attivita di microcredito
7.2.3.6.2 Altre attivita
7.2.3.7 Il sistema di assegnazione e gestione dell' attivita di microcredito
7.2.3.7.1 Metodologia d'assegnazione
7.2.3.7.2 Metodologia post-assegnazione
7.2.3.8 Risultati del microcredito espressi dall'istituzione stessa
7.2.4 Fundacion para el desarrollo regional del vicariato apostolico
7.2.4.1 Missione e visione dell'istituzione
7.2.4.2 I destinatari dell'attivita
7.2.4.3 Estensione geografica dell'attivita
7.2.4.4 Storia dell'istituzione
7.2.4.5 Struttura dell'istituzione
7.2.4.6 Attivita e servizi offerti dall'istituzione
7.2.4.6.1 Attivita di microcredito
7.2.4.6.2 Altre attivita
7.2.4.7 Sistema di assegnazione dell'attivita di microcredito
7.2.4.7.1 Metodologia d'assegnazione
7.2.4.7.2 Metodologia post-assegnazione
7.2.4.8 Risultati del microcredito espressi dall'istituzione stessa
7.2.5 Riepilogo delle informazioni desumibili dall'analisi descrittiva delle istituzioni
7.3 Comparazione delle caratteristiche delle attivita di microcredito
7.3.1 La comparazione dal lato quantitativo
7.3.1.1 La convenienza per il borrower
7.3.1.2 Il posizionamento dell'istituzione
7.3.1.2.1 Livello di posizionamento nel mercato
7.3.1.2.2 Disciplina del cliente
7.3.1.2.3 Disciplina dell'istituzione
7.3.2 Conclusioni della comparazione quantitativa
7.3.3 Elementi da considerare dopo la comparazione quantitativa
7.3.3.1 Il legame di INDAP con le istituzioni finanziarie del mercato cileno
7.3.3.1.1 Il fondo di amministrazione delegata
7.3.3.1.2 Il buono di articolazione finanziaria
7.3.3.2 Benefici pubblici ad istituzioni finanziarie regolamentate
7.3.3.3 Il livello di indebitamento in Cile e il sistema Dicom
7.3.4 Comparazione dal lato qualitativo
7.3.4.1 Sviluppo a scala umana di Mark Neef e Microcredito
7.3.4.2 Metodologia e obiettivo delle interviste
7.3.4.3 Risultati della comparazione qualitativa
7.4 Conclusioni sul microcredito in villarrica

8 POLICY ADVICE: IL RUOLO DEL CREDITO NELLA COMUNA DI VILLARRICA
8.1 Il limite del disegno istituzionale attuale
8.1.1 Il disegno dei contratti
8.1.2 Il disegno del management
8.1.3 Il disegno della proprieta
8.2 Disegno istituzionale alternativo
8.2.1 Breve introduzione al credito cooperativo
8.2.2 I vantaggi della forma alternativa proposta
8.2.3 Limiti della forma alternativa proposta
8.2.4 Conclusioni sul disegno alternativo

CONCLUSIONI

APPENDICE

BIBLIOGRAFIA

Indice delle tabelle

Tabella 1 La distribuzione mondiale del credito

Tabella 2 Organizzazione territoriale del Cile

Tabella 3 Principali indicatori macroeconomici del Cile

Tabella 4 Indice di Gini del Cile

Tabella 5 Matrice di transizione rispetto alla linea di poverta

Tabella 6 Cambio del reddito pro capite

Tabella 7 Indice di Gini del Cile in base alla tipologia di reddito

Tabella 8 Definizioni di diverse tipologie di imprese in Cile

Tabella 9 Definizioni principali per classificare i tipi di imprese in America Latina

Tabella 10 Grandezza dell'economia informale nei 17 Paesi dell'America Latina

Tabella 11 Caratteristiche di mercato delle diverse tipologie di imprese in Cile

Tabella 12 Salario medio orario del capo famiglia in base allo status di poverta

Tabella 13 Caratteristiche personali e condizioni di lavoro dei capi famiglia in Cile

Tabella 14 La situazione del settore microfinanza in America Latina

Tabella 15 Indicatori di profitto e di efficienza

Tabella 16 Indici di mora del settore microfinanziario in America Latina

Tabella 17 La situazione del settore microfinanza in Cile

Tabella 18 Collocazioni e caratteristiche del microcredito assegnato in Cile

Tabella 19 Riepilogo caratteristiche demografiche principali popolazione in Villarrica

Tabella 20 Distribuzione della popolazione etnica mapuche fra area urbana e rurale

Tabella 21 Numeri della poverta e dell'indigenza nella comuna di Villarrica e nella IX Regione

Tabella 22 Evoluzione dell'attivita del BancoDesarrollo Microempresas

Tabella 23 Distribuzione dei clienti INDAP fra le varie tipologie di attivita offerte dall'istituzione

Tabella 24 Categorie di rischio dei clienti in base alla loro "storia bancaria" di INDAP

Tabella 25 Riepilogo delle diverse attivita svolte da FUNDAR distinte fra progetti passati e in corso

Tabella 26 Riepilogo delle variabili di determinazione della convenienza del borrower

Tabella 27 Variabili di posizionamento delle istituzioni di microcredito nella comuna di Villarrica

Tabella 28 Variabili di disciplina del cliente delle istituzioni di microcredito a Villarrica

Tabella 29 Varabili di disciplina dell'istituzione delle istituzioni di microcredito a Villarrica

Tabella 30 Informazione quantitativa in riferimento al programma di Fondi Delegati da INDAP

Tabella 31 Informazione quantitativa in riferimento al programma di BAF di INDAP

Tabella 32 Gli incentivi dinamici nel disegno di contratti

TAbella 33 Gli incentivi dinamici nel disegno del management

Tabella 34 Linea della poverta per anno secondo la zona (in $ cileni correnti per ogni anno)

Tabella 35 Tassi di crescita annuale delle unita di fomento

Tabella 36 Tassi di interesse annuali massimi legali in Cile

Indice delle figure

Figura 1 Il "Simple Trust Game"

Figura 2 Il "Banking - Game"

Figura 3 Il "Trust Game" con sanzione monetaria e sanzione - approvazione sociale

Figura 4 Il problema della breccia economica in Cile

Figura 5 I 15 paesi al mondo con l'indice di Gini piu elevato

Figura 6 Componenti dell'indice di sviluppo umano delle singole Regioni del Cile

Figura 7 Scomposizione dell'indice di Sviluppo Umano della Regione Araucanfa

Figura 8 Importanza del tipo di imprese sul numero di imprese in America Latina

Figura 9 Importanza del tipo di imprese sul totale di occupati inglobati in America Latina

Figura 10 Importanza del tipo di imprese su occupati, numero e vendite in Cile

Figura 11 Struttura finanziaria delle imprese cilene

Figura 12 Penetrazione del sistema bancario nel settore delle microimprese cilene

Figura 13 La figura del soggetto in condizioni di poverta e la figura del microimprenditore

Figura 14 Struttura di assegnazione delle risorse pubbliche per il fomento produttivo

Figura 15 Sviluppo locale e crescita economica delle mypes

Figura 16 Le sfide e le necessita delle microimprese e lo sviluppo locale

Figura 18 Indice di popolazione etnica nelle comune della IX Regione

Figura 19 Suddivisione del BDD nelle sue diverse filiali

Figura 20 Distribuzione fra credito produttivo e non produttivo BDDM

Figura 21 Strategia di creazione di "storia bancaria" del BDDM per accedere ad ulteriori crediti

Figura 22 Suddivisione del BEME nelle sue diverse filiali

Figura 23 Distribuzione fra credito produttivo e non produttivo BEME

Figura 24 Strategia di creazione di "storia bancaria" per accedere ad ulteriori crediti del BEME

Figura 25 Riepilogo informazioni descrittive istituzioni che Ii Villarrica offrono microcredito

Figura 26 Saldo netto fondi delegati dati annualmente da INDAP alle istituzioni finanziarie

Figura 27 Andamento collocazioni crediti di INDAP attraverso BAF

Figura 28 Livello di indebitamento delle famiglie cilene distinto secondo il quintile di reddito

Figura 29. Categorie assiologiche e esistenziali delle necessita umane fondamentali di Max Neef

Figura 31 Rielaborazione descrittiva della destinazione del microcredito intervistati beneficiari

Figura 32 Cambiamenti sul livello di reddito e spesa beneficiari microcredito Villarrica

Figura 33 Informazione quantitativa programma di Fondi Delegati da INDAP (anno 2005)

INTRODUZIONE

"Sono cresciuta con la favola che in Cile non esistono problemi razziali [.]. Non si tratta di razzismo, ma di sistema di classi, ma praticamente e la stessa cosa. [.] In Cile, la classe alta e relativamente bianca, e piu si scende la ripida scala sociale, piu accentuati sono i tratti indigeni. [.] La societa cilena e come un millefoglie: ogni essere umano al suo posto e nella sua classe, segnato dalla nascita [.]. In questo momento il paradosso consiste nel fatto che il Cile e governato da una coalizione di partiti di centro e di sinistra, con un presidente socialista, ma e retto da un'economia di stampo neocapitalista".

Isabel Allende parla cosi del suo Cile, nel suo libro Il Paese Inventato (2003), usa poche parole ma dense di significato, che riassumono quello che sorprende qualsiasi persona che studia le innumerevoli sfaccettature di questa terra, che si mescolano assieme, dando vita ad un Paese pieno di contraddizioni rispetto all'aspettativa comune. Il Cile e il Paese dell'America Latina che ha ottenuto la crescita economica piu sostenuta, ma con uno degli indici d'ineguaglianza piu alti al mondo; governato da una coalizione che va dal centro verso sinistra, fino al comunismo, si regge su un'economia fondata dai Chicago Boys1, economisti seguaci delle teorie di Friedman, pro capitalismo e liberalismo; vi vive una popolazione che si considera fortemente democratica, che nondimeno vede al suo interno forti divisioni di classi e forti marginalita a sfavore soprattutto dei poveri e degli indigeni nativi, figure che spesso si sovrappongono.

Scopo generale della tesi e valutare il ruolo del credito in una comuna2 di questo contraddittorio Paese ubicato alla fine del mondo, soffermandosi sul valore che assume quando e assegnato a persone dotate di scarse risorse.

Si parte dalla considerazione che la possibilita di accedere al sistema finanziario e fondamentale per lo sviluppo delle persone. Se il sistema finanziario e al servizio del sistema di produzione reale, come e sicuramente nelle microrealta imprenditoriali, le persone con buone idee e buona volonta possono rivolgersi al mercato del credito, ottenere finanziamenti per i propri progetti, dando vita ad un'attivita economica che risponde a bisogni espressi dalla societa e al contempo crea occupazione, consentendo una crescita generalizzata. Diversamente da quanto ipotizzato in questo scenario ideale, nel piu efficiente sistema finanziario esistono innumerevoli soggetti che, per diverse ragioni, che vanno dall'elevato livello di rischio all'eccessivo costo di assegnazione, sono esclusi dall'ottenere dei finanziamenti. Questi soggetti sono spesso coloro che appartengono alle fasce piu povere della societa, piu emarginate a causa di un processo storico, economico e sociale complesso, e che vivono una poverta che va al di la della semplice mancanza di reddito monetario. Lo strumento del credito che potrebbe essere essenziale per consentire a queste persone di intraprendere una propria attivita produttiva, e razionato, e sfavorisce proprio chi ne ha piu bisogno. In questi ultimi anni, a questo problema, si e iniziato a dare risposta attraverso nuove e innovative soluzioni, riconducibili al tema del microcredito e della microfinanza. La tesi valuta questo fenomeno, cercando di contestualizzarlo al meglio nel paese Cile, e focalizzando l'attenzione sull'esperienza in atto nella comuna di Villarrica, nella regione della Araucanfa. Tale regione cilena, ubicata nel Cono Sud dell'America Latina, vede a fianco di un livello di poverta sostenuto, intorno al 30% sul totale della popolazione, con circa il 5% degli abitanti in condizioni d'indigenza, la presenza di una fortissima identita culturale, in quanto e l'area dove storicamente si e stabilito il popolo mapuche, indigeni nativi originari della Patagonia. I Mapuche in passato hanno subito privazioni di terra e persecuzioni; oggigiorno sono un elemento fondamentale delle politiche e delle esperienze di interculturalita presenti in regione. Il focus principale della tesi e capire quali siano gli strumenti di credito disponibili per le persone che vivono in questa comuna, caratterizzata, come abbiamo appena descritto, da una percentuale di poverta intensa e da una forte identita culturale. Si e cercato di capire se esiste effettivamente un accesso al credito per tutti, e se esso ha permesso di migliorare le condizioni di vita dei beneficiari, o se si e tramutato in un semplice incremento del livello di indebitamento pro-capite, senza nessun miglioramento nel lungo termine.

La tesi si sviluppa in otto capitoli: i primi tre teorici, quattro applicativi centrati sulla situazione cilena, e uno in particolare sulla comuna di Villarrica, e un ottavo capitolo di tipo propositivo.

Quale il significato che oggi si assegna alla parola microcredito, quale la differenza con il concetto di microfinanza, il loro legame con la riduzione della poverta, e le tipologie di istituzioni che operano in tale settore, che chiameremo fonti del microcredito, sono gli argomenti del primo capitolo introduttivo. Fondamentale in questo capitolo sara l'individuazione di un concetto di poverta piu ampio rispetto alla classica ipotesi di penuria di beni materiali e monetari, nozione che fara da perno a tutta la tesi, in quanto, data tale definizione, si parlera sempre di sviluppo in termini diversi dalla pura crescita economica individuale.

Capire l'innovazione del microcredito nel superamento dei problemi di asimmetria informativa, che generano situazioni di selezione avversa e azzardo morale, e spiegare la determinazione del livello del tasso di interesse, spesso piu alto rispetto alle situazioni classiche di finanziamento, e oggetto del secondo capitolo.

Il terzo capitolo, l'ultimo della parte teorica, si concentra invece sul concetto di sostenibilita dello strumento di credito, interpretandola in due maniere distinte. Si parlera, infatti, di sostenibilita finanziaria ed operativa dell'istituzione che ne e assegnataria e di sostenibilita dell'impatto degli strumenti del microcredito nella riduzione della poverta. Si accennera poi a una teorica classificazione delle istituzioni che offrono microcredito, le quali rappresentano le fonti del microcredito analizzate nel primo capitolo, a seconda del concetto di sostenibilita che perseguono come obiettivo primario, che diametralmente ha lo stesso significato di classificarle secondo il concetto di poverta che adottano.

La parte teorica e la base per capire e classificare gli strumenti di credito, che si sono incontrati nel contesto preciso della comuna di Villarrica, affrontando il concetto di microcredito alla luce dei dibattiti presenti attualmente in letteratura. Si e cercato di capire se il microcredito nel mondo nasce e si sviluppa mantenendo un forte legame con lo scopo di riduzione della poverta; e che differenze emergono, rispetto a tale logica, per quelle istituzioni che s'inseriscono nel settore microfinanziario, semplicemente per il fatto di aver identificato nuovi mercati di nicchia, che possono apparire allettanti, in vista della possibilita di porre in atto business finanziari redditizi finora non esplorati, strategie di marketing d'immagine al fine di crearsi una buona reputazione o tecniche di diversificazione del rischio dell'attivita.

Dal quattro al sei, i capitoli sono dedicati allo studio di alcuni aspetti della societa e del territorio cileno: hanno l'obiettivo di dare un background, generale della situazione attuale; il capitolo sette e, invece, specifico sull'esperienza vissuta nella comuna di Villarrica.

Piu in dettaglio, il capitolo quattro si sofferma sull'analisi del contesto storico, politico, sociale ed economico del Cile, accentrandosi soprattutto sui tempi recenti. Si approfondiranno i tratti economici, gli aspetti culturali, e i fenomeni di poverta cileni.

La parte applicativa segue con il capitolo cinque, che si concentra sulla figura del microimprenditore, destinatario ideale dei progetti di microcredito. Qui si confronteranno le peculiarita della microimpresa fra i vari Paesi dell'America Latina, portando alla luce la specificita che esiste qui quando si parla di mercato informale, a paragone di quello formale. Si continuera focalizzandoci solo sul Cile. Quattro i temi principali considerati: l'informalita delle microimprese in Cile, l'importanza che il settore microimpresa riceve attualmente da parte del settore finanziario tradizionale cileno, il legame che esiste fra le due figure di microimprenditore e poverta, e l'attuale politica pubblica del paese nei loro confronti. Il capitolo si conclude con una breve analisi del rapporto che esiste fra la microimpresa e lo sviluppo locale.

Il legame fra microimprenditore e credito pud essere pensato vedendo il credito solo come input del processo produttivo. Si pud perd fare un passo oltre, e vedere il credito, oltre che come mezzo di finanziamento per le attivita imprenditoriali, anche come possibile politica diretta alla riduzione della poverta in cui il borrower versa. Tale differente modo di intendere il credito condiziona tutta la maniera in cui l'istituzione assegnataria agisce. Soffermandosi su tale differenza, il capitolo sei accenna brevemente ai tipi di microcredito che emergono oggi in America Latina e in Cile.

Il capitolo sette affronta tutti i discorsi precedentemente considerati in maniera piu dettagliata. Questo capitolo della tesi, vero cuore applicativo della stessa, e descrittivo e riepilogativo della ricerca svolta personalmente, diretta ad identificare e valutare gli strumenti di accesso al credito per i microimprenditori cileni e l'impatto di tali strumenti nel superamento della poverta, nella sua definizione allargata. Si cerchera di capire se, quando si parla di microcredito in questo territorio, si sta parlando di credito allo sviluppo o di credito diretto alla riduzione della poverta. Nella lettura si vedra come emerge che il soggetto in condizioni di poverta in Cile, in linea di massima, non e un soggetto che soffre una "poverta di fame", ma e dotato di risorse naturali, anche se spesso privo delle capacita imprenditoriali adeguate o dei capitali necessari. Il credito potrebbe essere pensato come una possibilita per porre in essere attivita produttive, che consentano una auto-occupazione, che a sua volta consenta di uscire dalla condizione di poverta. Concentrarsi sulla figura del microimprenditore, se emerge che sono essi i soggetti in condizioni di poverta, vorrebbe dire lottare contro tale fenomeno, e in ogni caso superare le disuguaglianze, dato che in Cile in questo settore e occupato piu del 60% della popolazione attiva. Puntare su essi potrebbe essere una maniera di creare una societa migliore nel lungo periodo, piu sicura e socialmente coesa, coesione che potrebbe permettere di allineare le preferenze dei soggetti. L'accesso al mercato del credito pud essere interpretato come un diritto che consente di evitare che la finanza sia concentrata in mano di pochi e puntare su esso significherebbe credere nell'inefficacia delle politiche di beneficenza, ideate come strumento di lotta alla riduzione della poverta, anche in situazioni di non emergenza, spostandosi verso una politica dove la dignita umana del soggetto acquista la centralita. In questa comuna si sono studiati gli strumenti di credito a disposizione dei soggetti in condizioni di poverta, individuando quattro istituzioni molto diverse fra loro: una banca statale, una banca privata, un istituto pubblico e una ONG che funziona con un fondo di cooperazione internazionale. Si e cercato di studiare i due lati di questo rapporto di credito: da una parte le istituzioni assegnatarie e dall'altra i soggetti borrowers. Dal lato delle istituzioni si sono esaminati, per ognuna di esse, gli obiettivi e le metodologie operative poste in essere, confrontandoli poi in base alla convenienza per i borrowers e al posizionamento ottenuto all'interno del loro mercato di riferimento. Dal lato dei beneficiari si e cercato, attraverso alcuni case-study, di studiare se l'ottenimento di questi crediti e stato utile, oppure no, per un miglioramento effettivo delle loro condizioni di vita, e se emergono differenze a seconda dell'istituzione offerente. Se la prima ricerca e di tipo quantitativo, la parte delle interviste con i beneficiari va considerata come qualitativa, perche sviluppata attraverso interviste dirette in loco, a persone che vivono nella comuna, e sono considerate come soggetti in condizioni di scarse risorse. Il capitolo, in sintesi esamina sia il tipo di credito che esiste, ma anche quale e il suo impatto per i beneficiari.

Alla luce di quanto studiato e analizzato, dei vantaggi e degli svantaggi che emergono dal tipo di credito che e offerto, il capitolo otto e propositivo di un nuovo disegno istituzionale per l'offerta di credito.

Le conclusioni della tesi seguono l'ottavo capitolo, momento di riflessione e criticita finale di tutto il percorso studiato e vissuto personalmente in Cile.

Parte Teorica

CAPITOLO 1 il concetto di microcredito

"No society can surely be flourishing and happy, of which the far greater part of the members are poor and miserable" (Adam Smith, The Wealth of Nations, 1776)

Il capitolo si pone come obiettivo di descrivere il significato che al mondo d'oggi s'assegna alla parola microcredito, alla differenza di essa con il termine microfinanza, al suo possibile legame con la riduzione della poverta e alle principali tipologie d'istituzioni che operano in tale ambito, definite come le fonti del microcredito. Se identifichiamo nel microcredito un legame con la lotta contro la poverta, che non e sempre presente, ma e un punto centrale di questa tesi, una sua corretta definizione non pud prescindere dall'interpretazione del fenomeno della poverta, e difatti l'apertura del capitolo si dedica a questo scopo.

1.1 II concetto di povertA

La poverta e uno status quo di vita indignitosa. La maniera in cui definiamo tale status, determina il modo in cui si opera per mutarlo, per consentire a coloro che si trovano in esso di passare a uno status quo superiore nel livello di benessere raggiunto. Due i principali approcci di guardare alla poverta.

Il primo approccio, che possiamo definire come poverta in senso stretto, si basa prettamente su variabili reddittuali e patrimoniali. Universalmente per identificare le famiglie in condizioni di poverta assoluta, infatti, ci si riferisce a quelle famiglie, che nel mondo, vivono con meno di un dollaro al giorno, corretto per la parita del potere d'acquisto del paese considerato. La metodologia descritta, aiuta ad ordinare la popolazione, di una determinata area geografica, e a tracciare un'immaginaria linea di poverta, sotto la quale gli sforzi delle politiche dirette allo sradicamento di tale fenomeno, si devono concentrare.

Il secondo approccio alla poverta parla, invece, di "un fenomeno multidimensionale, e con molte sfaccettature, il quale e basato non soltanto sul reddito ma include bisogni di base, diritti umani fondamentali ed altri intangibili, quali la vulnerabilita, il rischio, l'ineguaglianza, la marginalizzazione, la discriminazione, l'esclusione, il senso di impotenza e le restrizioni di opzioni e scelte" (Caritas Europe, 2004). In questo caso la poverta coinvolge non solo l'ambito economico, come nella prima definizione, ma anche altri ambiti, quali quello culturale, sociale, geografico e personale; possiamo, percid, denominarla come poverta in senso allargato.

A seconda che si opti per una definizione o per l'altra, si ha un focus diverso nella creazione e nell'implementazione delle politiche dirette alla riduzione del fenomeno poverta. Si potrebbe affermare, infatti, che la prima definizione induce a politiche d'alleviamento concentrate sull'incremento del reddito familiare, con l'idea che tale aumento automaticamente possa consentire il miglioramento di altri ambiti di vita, in primis quello della salute e quello educativo. In altre parole, dando attenzione solo alle fonti di reddito del nucleo famiglia, il soggetto viene considerato come input di un possibile processo produttivo che pud consentirgli di ottenere un ingresso monetario.

La seconda definizione, invece, induce politiche d'alleviamento, concentrate sullo sviluppo a scala umana in tutti i suoi ambiti fin dal principio, non soffermandosi solo sul reddito, ma estendendosi a tutti gli ambiti di vita. In questo caso si considera la persona come un soggetto pieno di potenzialita che, perd non ha avuto la possibilita di coltivare ed esprimere. Ci si concentra a creare opportunita tali affinche le persone possano liberalmente sviluppare le proprie capacita, di capitale umano e sociale; tanto che secondo quest'ottica, sarebbe piu corretto parlare sempre di persone in condizioni di poverta, e mai di persone povere. Superare la poverta e consentire ad esse, non solo di generare condizioni di maggior reddito, ma generare condizioni per cui possano sviluppare tutte le capacita di cui gia dispongono, per raggiungere condizioni di vita dignitose; le quali non emergono semplicemente nella soddisfazione di bisogni fisiologici. La piramide dei bisogni di Maslow (1954), infatti, ci aiuta a ricordare che il benessere umano necessita di soddisfare altri bisogni, oltre a quelli fisiologici, quali: la sicurezza, l'appartenenza, la stima e l'auto-realizzazione.

Le Nazioni Unite, nel loro programma di sviluppo si concentrano sul concetto di Human Development, aiutandoci a comprendere meglio tale logica; affermano che3: "lo sviluppo umano e piu che un aumento o una diminuzione dei redditi nazionali. Si riferisce a creare un ambiente dove le persone possano sviluppare completamente il proprio potenziale, e condurre vite produttive e creative, secondo i propri bisogni e i propri interessi. [.] Fondamentali per incrementare queste scelte sono le capacita basiche di sviluppo umano [.]: condurre una vita lunga e in salute, essere ben informato, avere accesso alle risorse necessarie per un standard di vita decente e essere capaci di partecipare alla vita della comunita. Senza queste capacita molte scelte sono semplicemente non disponibili, e molte opportunita della vita inaccessibili. [. ] Si aggiunge la necessita di esercitare liberalmente le proprie scelte e partecipare ai processi decisionali che condizionano le proprie vite. Lo sviluppo umano e i diritti umani si rinforzano mutuamente, aiutando ad assicurare il benessere e la dignita di tutte le persone, costruendo il rispetto di se stessi e il rispetto degli altri". Con tale definizione, parlando di sviluppo umano, soprattutto con riferimento ai diversi Paesi, le Nazioni Unite vogliono superare il concetto di crescita riferito soltanto all'aumento del Prodotto Interno Lordo, considerando i vari aspetti di benessere individuale e collettivo. Livraghi (1999) in un saggio intitolato "Sviluppo Umano e Poverta Umana" afferma a tal proposito che "il benessere delle persone e della collettivita coincide con la crescita dello sviluppo umano, in un contesto di solidarieta, dove l'uguaglianza delle opportunita e assicurata nel momento iniziale della formazione del benessere e non nel momento finale, come lo e, invece, quando si fa coincidere il benessere esclusivamente con la formazione del reddito. [.] per uguaglianza delle opportunita si intende assicurare a ciascuna persona le capacita minime essenziali perche sia in grado di agire per conseguire uno stile di vita liberalmente scelto, a cui attribuisce valore e che gli assicuri una continua crescita personale" (Livraghi, 1999, pag. 10-11).

Un ulteriore elemento di specificazione del fenomeno della poverta, pud essere introdotto distinguendola in termini assoluti o in termini relativi4. Quando si parla in termini assoluti si considera la penuria di beni, servizi, capacita, ecc. senza considerare il contesto intorno alla situazione del singolo, ma concentrandosi solo all'interno del nucleo famigliare. Se si confronta perd la poverta di un individuo con quella dei vari gruppi di individui o famiglie che compongono la stessa societa, si parla di poverta relativa, che pud aiutare a capire le difficolta dei soggetti all'interno del loro specifico contesto.

La tesi opta, nella sua struttura, per una definizione di poverta allargata e relativa, che usando la terminologia usata da Livraghi, pud essere definita come poverta umana. Livraghi (1999, pag. 52) afferma che la poverta umana e essenzialmente dovuta all'incapacita del singolo individuo di utilizzare le proprie risorse per vivere bene, tenendo conto delle disponibilita e delle opportunita a cui pud accedere; e privo di alcuni beni essenziali e di particolari capacita e abilita per soddisfare i bisogni ritenuti fondamentali, nell'ambito sociale, e istituzionale d'appartenenza.

Tale modo di considerare la poverta rimanda alla teoria della giustizia di Amartya Sen (1987). Combattere la poverta per Sen significa operare su due livelli: garanzia delle liberta e delle capacita. Per capacita (capabilities) Sen intende l'acquisizione di modalita di essere e di fare a cui e attribuito un valore (functionings). La liberta e, percid, la capacita di scegliere in maniera consapevole e di ottenere lo stile di vita, corrispondente ai propri ideali e alle proprie potenzialita (wellbeing). Una societa e giusta quando le disuguaglianze nella garanzia delle liberta e delle capacita sono combattute in maniera sostanziale, e l'allocazione equa si ha sia sulle capacita che sui beni primari. Tutto ruota intorno al concetto di capacita che permettono, se libere, di avere un "libero sviluppo di se" (Livraghi, 1999, pag. 54-56).

La poverta umana e un fenomeno complesso, e come detto, non si pud quantificarlo semplicemente in base al reddito quotidiano. Consentire il suo alleviamento attraverso lo sviluppo umano significa mettere in atto un processo di ampliamento delle scelte delle persone, attraverso una crescita delle capacita umane e dei relativi funzionamenti (Livraghi, 1999, pag. 56, da A. Sen, 1987). Considerarla nella sua complessita, aiuta a porre in atto politiche, piu correte, e con maggior probabilita, che il loro effetto sia durevole nel tempo.

Il microcredito, o meglio la microfinanza, oggi sono considerate come una possibile politica, che si crede possa dare un apporto nella giusta direzione nell'alleviamento dalla poverta. Il prossimo paragrafo ci aiutera a capire meglio questo concetto.

1.2 Che significa microcredito?

Considerato nel suo significato letterale, microcredito significa niente piu che un credito di piccola entita. Dal punto di vista teorico, nonostante sia uno degli argomenti piu discussi degli ultimi venti anni, non esiste una sua definizione validamente e universalmente riconosciuta, motivo, questo, di numerose incomprensioni e confusioni, tanto da rendere sempre necessario, prima di iniziare un dibattito a riguardo, fissare con precisione di "che tipo di microcredito" si sta parlando5.

La definizione ufficiale codificata piu rinomata e quella adottata dal World Microcredit Summit di Washington, nel febbraio 1997, che definisce il microcredito come "programmi che estendendo piccoli prestiti a persone molto povere per progetti di auto-impiego che creano reddito, permettono loro di sostenere se stessi e le proprie famiglie"6. In conseguenza di tale definizione, quando si parla di microcredito, si dovrebbe fare riferimento ad uno strumento che e stato riconosciuto dalla Banca Mondiale, come uno dei principali mezzi oggi esistenti, nella lotta alla riduzione della poverta. La sua valenza sociale7 e la caratteristica che lo contraddistingue dagli altri strumenti di finanziamento: si pone come obiettivo la soluzione di problemi d'indigenza o poverta, grazie all'accesso ad un credito, diretto alla creazione d'attivita produttive, come forma d'auto-occupazione, al fine di giungere ad una vita dignitosa.

Questo concetto di microcredito si rileva nella sua forma originale alla Grameen Bank8 (letteralmente "Cassa Rurale"), del Bangladesh, dove un giovane brillante professore d'economia, Muhammad Yunus, decise di creare una struttura di banca basata su rapporti fiduciari e di mutua cooperazione, mettendo al centro dell'inclusione bancaria gli esclusi, soprattutto le donne. Sono difatti le persone in condizioni di poverta, i clienti e proprietari della Grameen Bank, per il 94% del suo capitale, a cui si aggiunge una partecipazione da parte del Governo, per il 6% restante. La missione formale della Grameen Bank e l'attenuazione della poverta, raggiunta estendendo facilitazioni bancarie senza richiesta di nessuna garanzia, con un tasso di interesse nominale medio del 20%9, consentendo alle persone svantaggiate (prive sia di terra, che di beni) di dare avvio ad un proprio sviluppo economico e sociale. La banca crea opportunita, e affianca agli strumenti finanziari , un'agenda sociale, le cosiddette "sedici decisioni"10. Dato che l'obiettivo della Grameen Bank e la lotta alla poverta, le sedici decisioni sono condizioni di fatto che tutti i clienti di tale banca devono raggiungere, e che consentono di garantire un effettivo miglioramento del loro stile di vita (Muhammad, 2000).

Nel suo discorso alla cerimonia di premiazione per il Nobel della Pace11, Muhammad Yunus sostenne con enfasi la possibilita oggettiva di "mettere la poverta del mondo in un museo", in altre parole di operare globalmente per creare un mondo libero dalla poverta. Yunus promulga lo sviluppo economico e lo sviluppo sociale, non considera la poverta in modo ristretto, ma crede che "la poverta e creata perche abbiamo costruito il nostro framework teorico su presupposti che sottostimano la capacita umana, definendo concetti in maniera troppo ristretta (quali i concetti di affare, merito di credito, occupazione, imprenditorialita) o sviluppadno istituzioni, che risultano incompiute (quali istituzioni finanziarie, dove i poveri sono lasciati al di fuori). La poverta e causata dal fallimento a livello concettuale, piuttosto che da qualche mancanza di capacita da parte delle persone" 12.

Nella sua evoluzione successiva il microcredito si e rivelato, non solo mezzo per superare indigenza o poverta estrema, ma anche mezzo per ridurre ineguaglianze all'interno della struttura societaria; e, infatti, strumento d'appoggio, ad unita economiche indipendenti, che per grandezza limitata, volume di vendite ridotto, o situazione legale informale, non possono partecipare al sistema finanziario convenzionale. Queste realta sono quelle in cui lavorano coloro che si trovano ai margini bassi della scala di reddito societaria, che vivono in condizioni di poverta, e che sono molto vulnerabili alla stessa; solitamente sono i soggetti che non posso avere accesso al sistema di sicurezza sociale, previdenza alla salute o risparmio per la vecchiaia (Simanowitz et al., 2001, pag. 44).

Osservando i dati della distribuzione mondiale del credito (Tabella 1), del World Development Report della Banca Mondiale, del 2002 (WB, 2001), s'intuisce come gran parte della popolazione mondiale sia esclusa dal mercato creditizio, nonostante gli innumerevoli sforzi effettuati; e di conseguenza come l'inclusione in esso, se ben disegnata, possa tramutarsi in un'opportunita efficace e sostenibile di conseguimento di condizioni di vita superiori.

Tabella 1 La distribuzione mondiale del credito12

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Il credito dovrebbe essere considerato, diritto delle persone dotate di buone idee e di buona volonta, perche attraverso esso, possono finanziare propri progetti, creando un'attivita economica che risponde a bisogni espressi dalla societa e che al contempo e fonte di sussistenza della propria famiglia (Daley-Harris, 2006, pag.2).

Piu di centotredici milioni di persone, e piu di tre mila organizzazioni sono quotidianamente interessate da questo tema. Nonostante il gran numero, e ancora lunga la strada per raggiungere l'obiettivo che tutte le persone povere possano un giorno avere diritto al credito, come mezzo per crearsi una auto-occupazione (Daley-Harris, 2006, pag.2).

Dalla letteratura su tale argomento, si evince come, e emersa la necessita di offrire, non solo strumenti di credito, ma anche altri servizi finanziari e commerciali, quali prodotti di risparmio e d'assicurazione; spostandosi dal concetto di microcredito, al concetto di microfinanza. La microfinanza pud essere definita come l'insieme delle pratiche bancarie costruite intorno all'offerta di piccoli prestiti, normalmente senza garanzie, accettando piccoli depositi al risparmio. Ormai percid la microfinanza non si concentra piu solo sull'offerta di prestiti (De Aghion, 2005, pag. 1-5).

Nonostante l'evoluzione, tutti gli strumenti di microcredito, o di microfinanza, per essere definiti tali, nel rispetto della definizione del Microcredit Summit, dovrebbero mantenere i propri tratti sociali di lotta contro la poverta, all'interno delle diverse realta sociali in cui operano.

La parte specifica della tesi si e concentrata solamente sul ruolo del microcredito in una specifica comuna del Cile, e per questa ragione, anche nella parte teorica ci si concentrera piu specificatamente su tale strumento, non dimenticando comunque, il suo stretto legame con quello piu ampio di microfinanza, nel quale e incluso.

1.3 Accenno al trade-off fra efficienza ed equitA

Il settore microcredito - microfinanza e diverso a seconda del Paese e la regione in cui opera; tuttavia da vent'anni si e iniziato a cercare di definirlo in maniera piu specifica all'interno della societa, dato l'enorme sviluppo vissuto, cercando di tracciare alcuni profili che lo contraddistinguono. In ogni paese in cui e presente sembra che (BMPLM, 2005, pag. 2):

- Le persone in condizioni di poverta, specialmente le donne, sono eccellenti debitrici, quando sono dotate di servizi di credito efficienti per le loro esigenze, e gli alti tassi di restituzione sembrano dimostrarlo.
- Le istituzioni che si occupano di microfinanza possono offrire prestiti e altri prodotti, in una maniera efficiente e sostenibile finanziariamente, una volta che il numero di clienti raggiunge una cifra tra le 10.000 e le 20.000 quote.
- La microfinanza e una maniera efficiente per aiutare i poveri a generare reddito, sviluppare attivita, amministrare i loro rischi, in sintesi per uscire dalla loro condizione di poverta.

In pratica emergerebbe che il microcredito, e/o la microfinanza, sia riuscita a rompere il circolo vizioso della poverta, portando ad un forte miglioramento sul tessuto sociale , attraverso nuovi originali modi di superare il problema, consentendo, al tempo stesso, alle istituzioni che hanno operato a tale scopo, di ottenere profitti, dati gli alti tassi di restituzione. Data la limitatezza dei mercati finanziari, insomma, si pud operare aumentando sia efficienza che ottenendo una maggiore equita e distribuzione: l'accesso al mercato finanziario per questa parte della popolazione, infatti, da una parte aumenta le opportunita per i soggetti prima esclusi, e dall'altra aumenta l'efficienza produttiva, non dando luogo a nessun trade-off fra efficienza ed equita (De Aghion, 2005, pag. 34). In ogni caso, oggi non esistono ancora studi empirici coerenti e su cui vi sia un largo consenso, e per questo rimane il dubbio se effettivamente la situazione e cosi rosea come quella appena esposta.

Per chiarire meglio i meccanismi sottostanti, nel prossimo capitolo cercheremo di affrontare dal punto di vista della teoria economica, l'evoluzione nell'offrire tali crediti e altri prodotti finanziari che ha permesso di arrivare dove trenta anni fa non si era mai pensato di arrivare, gettando luce sui meccanismi che hanno permesso di ridurre costi, rischi e creare una struttura, il piu efficiente possibile, dedicata a questo scopo; e analizzare se effettivamente il trade-off fra efficienza ed equita e completamente superato. In questa parte finale del capitolo uno, invece, ci concentreremo, a grandi linee, sulle fonti del microcredito, vale a dire sulle tipologie d'istituzioni che si occupano di microcredito.

1.4 Le fonti del microcredito

Le fonti di microcredito possono essere generalmente raggruppate in tre tipologie distinte: le microfinanziarie, le ONG con le istituzioni pubbliche e infine gli intermediari finanziari commerciali tradizionali riconosciuti e regolamentati. Si cerchera ora di accennare alle caratteristiche principali di ognuna di esse, e alla loro evoluzione nel corso del tempo.

Negli anni '80 e '90 numerose ONG svolgevano attivita di cooperazione internazionale, in continenti quali Asia, Africa e America Latina, utilizzando strumenti di prestito e di risparmio. Durante gli anni novanta, ci fu la necessita di trasformare tali ONG, in strutture piu regolamentate, lucrative e governate da un assetto proprietario azionario. L'obiettivo di tale trasformazione era assicurare maggiore trasparenza e responsabilita per raggiungere un livello d'efficienza piu ottimale. Soggette alla supervisione bancaria, sono entrate a far parte delle istituzioni finanziarie regolamentate, e sono state individuate con il termine microfinanziere.

Esistono, poi, ONG o istituzioni pubbliche, locali o nazionali, che nate con la mission di riduzione della poverta e delle ineguaglianze, o di altre finalita sociali, nelle realta in cui operano, hanno iniziato a costruire ed offrire pacchetti di microfinanza, nell'idea che tale strumento possa essere utile ed efficiente per raggiungere il target prefissato.

Negli ultimi cinque anni si e aggiunto a tale ambiente gia movimentato, un numero elevato di banche commerciali, compagnie finanziarie, e compagnie assicurative private, che hanno fatto ingresso nel settore microfinanziario, vedendolo come una possibilita di un potenziale buon mercato, per espandere la propria attivita, in vista di maggior rendimento e diversificazione del proprio portafoglio clienti. Tali istituzioni hanno posto in essere operazioni grandi, efficienti e lucrative, a contrapposizione della tradizionale forma di microcredito, che era poco efficiente, poco lucrativa, con basso tasso di interesse e spesso sussidiata.

Rispetto alla definizione di poverta data all'inizio del capitolo, le istituzioni possono essere distinte in due gruppi: quelle che operano considerando la poverta in senso stretto come un mero status economico, e le istituzioni che operano considerandola come un fenomeno complesso e multidimensionale. Un'istituzione che opera solo attraverso l'estensione di facilitazioni bancarie, a soggetti normalmente 13 Per mission di un'istituzione s'intende l'oggetto specifico della loro attivita, definito nel contratto sociale di costituzione della stessa.

esclusi dal mercato tradizionale, ponendo in essere metodologie e processi efficienti e lucrativi, e perseguendo la propria sostenibilita e profittabilita, si pud affermare che considera la poverta solo come un fenomeno puramente economico. Al contrario un'istituzione che opera accompagnando lo strumento di microcredito, con altri servizi, che prescindono dal solo ambito economico del cliente, considera la poverta come un fenomeno multidimensionale. Questa distinzione e fondamentale per intendere il concetto di sostenibilita del microcredito che sara affrontato nel terzo capitolo della parte teorica della tesi.

Alla luce di tale logica, e osservando meglio quello che al mondo d'oggi si sta verificando, si pud specificare meglio i tratti delle tipologie di fonti viste antecedentemente. Si pud distinguere fra:

- Le istituzioni che non includono nella loro mission la riduzione della poverta: si parla in questo caso di commercializzazione della microfinanza (WB, 2002, pag. 40), istituzioni che svolgono attivita finanziaria a microlivello offrendo specifici prodotti finanziari (come le banche commerciali, le compagnie finanziarie, compagnie assicurative private). Di nuovo esse considerano la poverta come un semplice fenomeno economico.

- Le istituzioni che includono nella loro mission la riduzione della poverta, come obiettivo sociale, definito e chiarito (come microfinanziere, ONG, istituzioni pubbliche, istituzioni di volontariato locali, ecc.); a loro volta fra esse possiamo distinguere:
- Istituzioni non specificamente create per svolgere attivita microfinanziaria (per esempio istituzioni di volontariato, istituzioni pubbliche, progetti universitari o comunali, ecc.), ma che all'interno d'alcuni programmi s'incontrano nella necessita di offrirla, spesso correlata con obiettivi di altro tipo. Esse considerano la poverta come un fenomeno multidimensionale. o Istituzioni, che per nascita o per trasformazione, svolgono unicamente attivita microfinanziaria (microfinanziere). A seconda che presentano accompagnamento agli strumenti finanziari o meno, si pud dire che considerano la poverta come fenomeno multidimensionale o solo economico.

Capire la mission di tali istituzioni, e il tipo di poverta che considerano, ci aiuta a delineare le loro metodologie operative, e ci aiuta a comprendere e a valutare l'impatto che tali istituzioni hanno sulla riduzione della poverta, e la sostenibilita di tale impatto. Dopo aver analizzato a grandi linee l'idea del microcredito, e normale chiedersi che emerge dalla letteratura in merito alla capacita effettiva di tale strumento nell'alleviare la poverta; sia da parte delle istituzioni che operano con un concetto di poverta in senso stretto, sia da parte di quelle che operano con un concetto di poverta piu allargato. Tale problematica sara affrontata nel terzo capitolo della parte teorica della tesi.

Prima di questo e importante fare un focus sulla spiegazione teorica che la letteratura economica da riguardo all'evoluzione di microcredito e microfinanza, argomento del prossimo capitolo.

CAPITOLO 2 il framework teorico del microcredito

"Trust can be induced by trusthworthiness and trusthworthiness can be induced by trust".

(John Elster)

Nel capitolo precedente si e analizzato a grandi linee il concetto di microcredito, le caratteristiche che lo contraddistinguono da altri fenomeni di finanziamento, e le diverse tipologie d'istituzioni che stanno svolgendo questa attivita.

In questo capitolo si affrontera il concetto di microcredito da un punto di vista piu strettamente teorico; si cerchera di capire quali sono stati quei meccanismi innovatori che hanno permesso di offrire credito ed altri prodotti finanziari a una fascia di popolazione piu povera. La letteratura economica identifica l'asimmetria informativa come principale causa del razionamento del credito nei confronti dei poveri. Si analizzera come tradizionalmente tale problema e affrontato, quali le conseguenze della metodologia classica, e quale l'innovazione dello strumento microcredito rispetto ad essa.

2.1 La causa del razionamento del credito

Il mercato finanziario e il mercato dove si scambiano titoli finanziari, dove soggetti in avanzo (prestatori) trasferiscono mezzi di pagamento a soggetti in disavanzo (prenditori). Il mercato finanziario e efficiente, sia in termini informativi che allocativi13, se esiste concorrenza perfetta, se non esistono costi di transazione e se l'informazione e perfetta, cioe unica, pubblica e completa (Tamborini, 2001).

Nella realta le caratteristiche appena descritte non esistono, e nell'attivita di credito tradizionale del mercato finanziario, coloro che rimangono spesso esclusi sono proprio i soggetti piu bisognosi: le persone in condizioni di poverta. Si cerchera ora di dare una ragione a tale fenomeno.

Le banche commerciali tipiche detengono un'informazione limitata nei confronti di tutti i clienti, l'incertezza che coinvolge qualsiasi progetto d'investimento, mette sempre in discussione l'effettiva capacita di rimborso del debito. Per superare l'ostacolo le banche, o altre istituzioni finanziarie, operano stimando la probabilita di restituzione (o la controparte probabilita di no-attendance), esigendo un tasso d'interesse connesso con il rischio assunto (Bebczuk, 2003, pag.3). Risulta perd che a causa dell'asimmetria informativa il creditore non pud stimare efficientemente la probabilita di rischio. L'asimmetria informativa nel contratto finanziario emerge perche il debitore detiene un insieme d'informazioni maggiore di quello di cui dispone il creditore; tale posizione di vantaggio crea situazioni di (Bebczuk, 2003, pag.7):

- Selezione avversa (adverse selection): il creditore non pud distinguere i diversi progetti d'investimento in base al loro effettivo rischio;
- Azzardo morale (moral hazard): il debitore pud comportarsi in maniera distinta da quella definita con il creditore, pud impiegare meno sforzo nella realizzazione della sua attivita (ex-ante moral hazard) o pud dichiarare una situazione diversa da quella reale, traendo vantaggio dal fatto che il creditore non pud perfettamente distinguere dal risultato finale, la parte che dipende direttamente dal debitore, e la parte che dipende da altri fattori (ex-post moral hazard);
- Costi di monitoraggio (monitoring costs): sostenuti dal creditore una volta posto in essere il contratto.

Di fronte al vantaggio del debitore in caso d'asimmetria informativa, il creditore per tutelarsi, e perseguire il suo obiettivo di sostenibilita finanziaria, pone in essere dei meccanismi distinti, quali la richiesta di un tasso d'interesse maggiore14, garanzie di diverso tipo (proprieta immobiliari, fondi monetari disponibili, ecc.) o altri segnali, quali l'accettazione di clausole contrattuali particolari (Bebczuck, 2003, pag. 17-34).

Il meccanismo appena descritto produce l'esclusione dei debitori appartenenti alla fascia di reddito bassa: la mancanza d'informazione e la mancanza di garanzie, porta i lenders ad avere difficolta nell'offrire ad essi prestiti ed altri prodotti finanziari, anche se tali soggetti avessero apparentemente alti tassi di ritorno sul capitale. Il rischio ha come effetto un innalzamento del tasso di interesse, che porta a due effetti. Il primo effetto, e di selezione avversa: tale alto tasso di interesse esclude dal mercato, i soggetti piu sicuri, e attrae quelli piu rischiosi. Il secondo effetto, e di azzardo morale: incapacita di assicurare un comportamento piu che corretto da parte dei borrowers, e che non dichiarino nessun default strategicamente (De Aghion, 2005, pag. 7).

La soluzione di fronte a tale situazione sarebbe trovare un modo economico per raccogliere informazioni e valutarle adeguatamente, creando contratti adeguati. Ma di fronte alla limitatezza informativa le banche preferiscono non offrire contratti di credito, perche non sono in grado di valutare il rischio di tali soggetti, o se sono in grado di farlo, il rischio risulta essere eccessivamente elevato, o comporta costi insostenibili per l'erogazione e il successivo controllo. Le banche hanno come principale obiettivo la profittabilita.

Un modo interessante quanto appena spiegato e attraverso la teoria dei giochi, come fatto da Pelligra (2005) nel un suo articolo intitolato "Banking with Sentiments".

Il rapporto fra debitore e banca, e basato sulla fiducia, e pud essere esemplificato utilizzando la teoria dei giochi. La situazione iniziale e rappresentabile attraverso il "simple trust game" (Figura 1). Nel nodo iniziale il prestatore (lender) ha due scelte: decidere di dare il credito al prenditore (borrower) (D), o di non darlo (ND). Se decide di assegnarlo, si passa al nodo successivo, ed e il prenditore che dovra scegliere fra: restituire il debito con gli interessi (R), oppure non restituire nulla e comportarsi in maniera opportunistica (NR). Si suppone che il prestito sia di f €, che il tasso d'interesse sia di t €, che l'attivita in cui investe il prenditore dia come profitto x € e che la probabilita che quest'ultimo non restituisca il debito con gli interessi sia (0< ^ < 1) (Pelligra, 2005, pag.5).

Figura 1 Il "Simple Trust Game"

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Per risolvere il gioco si pud usare la metodologia di backward induction, si parte dall'ultimo nodo, e in questo caso dalla scelta del borrower, e anticipando come egli si comportera, il lender sara portato ad agire di conseguenza. Emerge come dalla struttura dei pay-off, il guadagno atteso per il borrower e maggiore se lui decide di non restituire, rispetto al caso di restituzione (bb > cb ). Sapendo che il borrower sara incentivato a non restituire il credito, il lender optera per non darglielo al principio, per evitare di incorre in una perdita sicura, mantenendo nelle proprie mani il capitale.

Dalla struttura dei pay-off, quindi, si vede come la scelta migliore per il borrower sia sempre quella di non restituire il prestito ottenuto, e agendo in maniera anticipata (backward induction) e prevedendone il comportamento, il lender decidera per non assegnare nessun prestito, soluzione non ottimale dal punto di vista sociale, in quanto pre vede il non realizzarsi di un'attivita economica efficiente (Pelligra, 2005, pag.6).

Il problema emerge a causa dei problemi di agenzia esistenti, dell'asimmetria informativa esistente nel rapporto, sia in termini di comportamento opportunistico da parte del prenditore, moral hazard, sia in termini d'impossibilita di controllare tutte le caratteristiche del debitore e dell'attivita economica che lo stesso vuole porre in atto, adverse selection. L'asimmetria informativa si riflette direttamente sul rischio di non restituzione della somma dovuta, rendendo difficile, se non impossibile, la valutazione dello stesso. In tal caso, il soggetto prestatore, che possiamo ipotizzare essere una banca, decide di non accettare il debitore, in quanto ha l'obbligo di pensare alla propria sostenibilita finanziaria15. La soluzione classica agisce su una modifica della struttura dei pay-off (Figura 2), inserendo un incentivo al comportamento corretto, attraverso il conferimento di garanzie (S), che diventano di proprieta della banca nel caso in cui il debitore non sia in grado di restituire il debito (Pelligra, 2005, pag.6-7).

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Ovviamente tale garanzia produrra l'incentivo adeguato solo se sufficientemente elevata; la strategia "restituzione", da parte del prenditore, si realizzera, infatti, solo quando [Abbildung in dieser Leseprobe nicht enthalten], in parole il valore della garanzia deve essere maggiore del valore atteso netto del progetto .

Il problema che emerge con questa metodologia risolutiva, e che solo certe persone hanno la possibilita di apportare le garanzie che la banca richiede per tutelarsi dal rischio di default dei propri clienti. I soggetti che non possono apportare tali garanzie saranno esclusi dal meccanismo formale di credito, e non avranno altra scelta che usura, o altri strumenti di credito informale.

La risoluzione classica del gioco della fiducia, diretta a mantenere la sostenibilita degli istituti finanziari, produce l'esclusione di una completa classe di soggetti, coloro che sono dotati di meno risorse.

2.2 L'innovazione del microcredito: una spiegazione teorica

Nel paragrafo precedente si e cercato di spiegare perche per anni i soggetti dotati di scarse risorse, non hanno potuto usufruire di prodotti finanziari per le loro esigenze. Non sono stati ammessi al sistema bancario tradizionale perche considerati soggetti ad alto rischio, o perche, sebbene non siano valutati con alta rischiosita, non si ha la possibilita oggettiva di operare con loro, data la loro bassa produttivita e gli elevati costi in cui s'incorrerebbe per offrirgli dei prodotti finanziari.

Il microcredito irrompe e interrompe questo paradosso17, e opera, in maniera spesso proficua, grazie alla costruzione di relazioni fiduciarie con i propri prenditori, proprio dove il rischio d'insolvenza appariva essere il piu elevato. Come spiegare la nascita di una possibilita di dare credito ai soggetti dotati di scarse risorse dal punto di vista della teoria economica? Quattro le principali teorie, di seguito brevemente esposte.

Teoria della ripetizione (Dasgupta, 1988): se il debitore ha bisogno d'instaurare un rapporto di lungo periodo, si pud indurre un cambiamento nel suo comportamento, assegnando crediti, di piccole entita e di breve periodo. In tale ottica se il debitore ha bisogno di piu prestiti, si comportera in maniera da tutelare la propria reputazione, restituendo il credito per avere la possibilita di ottenerne un altro. Dato un certo fattore di sconto si pud dimostrare che la strategia della cooperazione e quella vincente. Tale teoria non spiega, perd, il mantenimento nel tempo di tale strategia, perche alla fine del periodo stabilito emergerebbe di nuovo, come strategia dominante, la scelta di non rispondere del debito.

Teoria delle norme sociali (Johnson et.al, 1997): la preesistenza di norme sociali, culturali o religiose, che inducono ad un comportamento "credit-conducive", potrebbe essere una via di sostituzione delle tradizionali garanzie. Il prenditore e incoraggiato alla restituzione del debito dal suo stesso ambiente sociale, che pud fare leva su aspetti, quali la reputazione o la necessita di collaborazione. Dal punto di vista della teoria economica tradizionale non esiste perd una struttura d'incentivi adeguata, e il soggetto economico razionale individuale non sarebbe indotto a comportarsi in maniera onesta.

Teoria di prestiti di gruppo "group lending" (Jaffer, 1999): una maniera per rendere le norme sociali stringenti sul piano operativo, potrebbe essere quella di non assegnare crediti individuali, ma solo ad un gruppo di persone, dove i soggetti, appartenenti allo stesso, rispondono in maniera solidale1. In tale maniera si possono creare incentivi sociali formali che riducono le inefficienze di asimmetria informativa. Ricevere un credito, solidalmente con un gruppo di persone appartenenti allo stesso ambito sociale, pud comportare una modifica della struttura di preferenze per i singoli prenditori, perche nel caso di comportamento opportunistico s'incorre in una situazione d'ostracismo sociale. Tale tecnica e giudicata da alcuni studiosi come una migliore garanzia, della responsabilita finanziaria privata, perche oltre a diminuire il rischio di moral hazard, consente di abbassare i costi delle banche, nell'attivita di selezione, assegnazione e controllo, grazie a meccanismi di peer-monitoring esistenti nel gruppo. Tutto questo riduce il rischio di default del prestatore, e una sua maggiore probabilita di restituzione del debito gli consente di ottenere credito. Da notare che, e l'omogeneita degli interessi del gruppo che consente un buon funzionamento dello stesso, in quanto evita problematiche nei processi di decisione collettiva. Metodologia per convergere gli interessi e quella di istituire incontri periodici fra i membri del gruppo, per discutere d'eventuali problemi, trovare soluzioni e valutare gli avanzamenti ottenuti.

Tali tre teorie possono essere rappresentate con la modifica del gioco della fiducia (Figura 3), inserendo l'approvazione (fiW ) e la disapprovazione (aW) sociale nello schema dei pay-off, rendendo piu incentivante l'opzione "restituzione". Ora il borrower sara portato a restituire il prestito con gli interessi, e per backward induction il lender decidere di considerarlo come possibile soggetto destinatario di capitale.

Un interessante studio del Economic Growth Center dell'Universita di Yale, critica la struttura di credito solidale a gruppi di persone. Utilizzando una metodologia sperimentale, per capire la logica dei meccanismi di microfinanza dei prestiti di gruppo, in una grande zona urbana di Lima, capitale del Peru, giungono al risultato che talvolta

Figura 3 Il "Trust Game" con sanzione monetaria e sanzione - approvazione sociale

Abbildung in dieser Leseprobe nicht enthalten

Fonte: Pelligra, V. (2005), Banking with sentiments, Working Paper 2005/03, CRENOS, pag. 10.

i meccanismi solidali, possono incrementare il rischio, invece che ridurlo, a causa di comportamenti di collusione e di free-riding fra i componenti.

Essi dimostrano inoltre che l'autonomia di scelta nella formazione dei gruppi, pud mitigare notevolmente siffatta tendenza. L'incentivo maggiore per ridurre il moral hazard, a loro avviso, e l'istituzione di processi dinamici di ripetizione, anche usando contratti di debito individuali. Questo potrebbe spiegare l'attuale tendenza nel settore del microcredito, a muoversi verso prestiti individuali, i quali permettono piu flessibilita (Gine et.al, 2006).

Teoria del Trus Responsiveness (Pelligra, 2005): questa teoria vede la fiducia definita come un comportamento di risposta, "responsive behaviour". La fiducia esiste solo se siamo inseriti in un ambito di relazione fra soggetti. Inserendola in un contesto di teoria dei giochi, non avrebbe senso parlare di fiducia se ad un dato nodo dell'interazione, il comportamento del soggetto B, fosse totalmente indipendente dal comportamento assunto nel nodo precedente dal soggetto A. Parlare di fiducia, significa credere che il comportamento di A influenza e determina il comportamento di B. L'idea e che un comportamento fiducioso di A, induce affidabilita, una risposta ottimale da parte di B, perche la fiducia del soggetto iniziale porta ad una modificazione endogena della struttura delle preferenze di B, porta a reciprocita. La fiducia e definibile come un processo auto-realizzante. La teoria postula che le persone rispondono in base alle aspettative altrui; ma il ragionamento vale solo se inseriamo nelle ipotesi che spiegano il comportamento dell'agente, altri principi oltre il semplice auto-interesse. L'assunzione base di tale teoria e che i soggetti siano sensibili alle emozioni sociali (emozioni che dipendono dalle aspettative di comportamento strategico), le quali sono prodotte da un processo psicologico endogeno, "psychological forward induction". Questo significa che nel contesto del microcredito, come pud essere quello della Grameen Bank, un fiducioso prestatore e segnale per i debitori che i primi credono nel comportamento degno di fiducia dei secondi, e creano di conseguenza le loro aspettative sulla base di tale credenza. Quello che molte volte accade con lo strumento del microcredito e appunto un operare attraverso il semplice gioco della fiducia, invece che attraverso il gioco bancario, e cid che lo rende possibile dal punto di vista teorico e un'estensione dell'ipotesi di comportamento auto-interessato ad altri principi ideologici (Pelligra, 2005, pag. 11).

2.3 Il tasso di interesse nel microcredito

Beatriz Armendariz De Aghion e Jonathan Morduch (2005) nel loro libro The Economics Of Microfinance fanno un'analisi, dal punto di vista della teoria economia, della nascita e dell'evoluzione dei fenomeni di microcredito e di microfinanza.

Secondo questi autori la microfinanza e stata una soluzione che ha permesso dei miglioramenti, perd non ha portato i lenders ad ottenere maggiori informazioni per superare i problemi di agenzia; si sono creati meccanismi che hanno permesso di sfruttare l'informazione locale, dando ai borrowers degli incentivi adeguati per usare la loro informazione sui loro pari, a vantaggio della stessa istituzione (De Aghion et. al, 2005, pag.56).

Fissare il giusto tasso di interesse all'interno di strumenti di microcredito, e piu difficile di quello che e in situazione normali, giocano numerosi fattori a favore e a sfavore di un suo innalzamento o di un suo abbassamento, e si deve rispondere sia ad un obiettivo di dimensione economica, la sostenibilita finanziaria, che ad un obiettivo di dimensione sociale, la riduzione della poverta.

De Aghion e Morduch nel loro libro spiegano che se i tassi di interesse sono alti nel mercato non implica la necessita di intervenire in esso, perche puo darsi che questo fatto semplicemente rifletta le condizioni di mercato, e percio i costi medi e marginali presenti in esso, che emergono dalle difficolta per i lenders di acquisizione del capitale, di gestire le transazioni, di selezionare e controllare i clienti, e gestire il rischio (De Aghion, pag. 29).

Dati i problemi di agenzia visti precedentemente il tasso di interesse dovrebbe essere tale da attirare i clienti meritevoli, e dall'altra permettere alle banche di coprire i propri costi attesi. Un tasso di interesse troppo elevato puo condurre a razionamento proprio sui soggetti piu meritevoli. Il tasso di interesse poi non deve essere troppo alto perche altrimenti puo indurre i prenditori ad un comportamento opportunistico una volta accettato il credito, riducendo lo sforzo o decidendo di appropriarsi completamente dei risultati, senza rispondere alle proprie responsabilita finanziarie.

Una delle sfide del microcredito e trovare un tasso di interesse adeguato, che equilibri i suoi obiettivi multitask: coprire tutti i costi per essere finanziariamente sostenibili, mantenere una buona qualita dei borrowers, e permettere a borrowers in condizioni di poverta di accedere comunque al servizio.

Rimane un quesito di fondo. Se gli istituti di microcredito riescono effettivamente a stabilire un tasso di interesse ottimale, permettendo ad essi di coprire tutti i costi, e allo stesso tempo avere alti tassi di restituzione, creando un profitto, e giusto che esso venga destinato o distribuito senza produrre nessun effetto positivo ulteriore sui clienti, che hanno aiutato a originarlo? Esiste un assetto istituzionale ottimale in cui se emerge un profitto positivo, esso e utilizzato per produrre effetti positivi all'interno delle stesse persone in condizioni di poverta, grazie alle quali e stato creato.

Questa e una delle sfide del futuro, che verra affrontata in parte nel capitolo propositivo finale di questa tesi.

CAPITOLO 3 la sostenibilitA del microcredito

"Peace is threatened by unjust economic, social and political order, absence of democracy, environmental degradation and absence of human rights."

(Muhammed Yunus, discorso al conferimento del Nobel per la Pace, dicembre 2006)

Quale l'obiettivo del microcredito? La definizione data nel capitolo uno, ci consente di affermare che la peculiarita del microcredito, rispetto ad un qualsiasi strumento di finanziamento, e la sua valenza sociale, il fine di ridurre la poverta o di consentire un raggiungimento di condizioni di vita piu dignitose. De Aghion e Morduch (2005) parlano di problema multitask: ridurre la poverta e rimanere profittevoli; obiettivi che non sono complementari, anzi spesso in conflitto fra loro. Se l'ago della bilancia pende piu per uno o per l'altro dipende da come le istituzioni definiscono la poverta, da come sono definiti gli incentivi di management e da come e struttura l'assetto organizzativo.

La valenza sociale perd rimane. Ci si pud chiedere quali sia il profilo ipotizzato migliore affinche l'impatto del microcredito possa essere efficace, bilanciando efficienza ed equita. Si vuole capire se appaiono piu efficienti le istituzioni che operano considerando la poverta come un fenomeno multidimensionale, invece che considerarla in maniera ristretta.

La letteratura riguardo alla capacita del microcredito d'essere strumento in grado di ridurre la poverta, e tuttora ambigua e sembra non esserci un accordo unanime.

Nel primo paragrafo si tentera di riassumere le principali idee della letteratura riguardo al concetto di sostenibilita del microcredito. Il secondo paragrafo sara dedicato all'analisi dello strumento di credito, quando esso e accompagnato da strumenti distinti, e che percid ha un approccio alla poverta di tipo allargato, assumendola come poverta umana.

3.1 II concetto di sostenibilita del microcredito

Sostenibilita pud essere intesa come capacita di perdurare nel tempo. Quando si parla di sostenibilita, si pud concepirla in due ottiche distinte ma interconnesse. Si pud parlare di:

- Sostenibilita dell'istituzione che offre strumenti di microcredito: ci si riferisce ad un concetto di autosostenibilita finanziaria e operativa. In altre parole, le istituzioni si pongono come obiettivo quello di operare senza dipendere da aiuti esterni, senza sussidi, semplicemente grazie al ritorno della propria attivita, cercando di utilizzare il risparmio stesso ricevuto dai clienti.

[...]


1 I Chicago Boys erano un gruppo di 25 cileni giovani economisti, che trainati dalle teorie di Friedman, lavorarono in Cile, durante la dittatura del generale Pinochet, con l'obiettivo di creare un economia di mercato libera e decentralizzata.

2 L'espressione comuna si riferisce alla divisione amministrativa del territorio cileno, che e suddiviso in 13 Regioni, 51 Province e 346 comune.

3 Definizione di sviluppo umano del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP: United Nations Development Programe): http://hdr.undp.org/hd/

4 Livraghi (1999, pag. 52) aggiunge anche nel suo saggio un altro concetto di poverta, detta "poverta soggettiva", che e ottenuta chiedendo direttamente ai soggetti di valutare il loro benessere, strumento che consente di enfatizzare sugli obiettivi individuali, e le percezioni personali, ma che perd e molto difficile da quantificare, data l'eterogeneita delle risposte che ne emergono.

5 http://www.grameen-info.org/bank/WhatisMicrocredit.htm

6 http://www.microcreditsummit.org/Aboutmicrocredit.htm. Versione ufficiale in inglese: "programs extending small loans, and other financial services such as savings, to very poor people for self-employment projects that generate income, allowing them to care for themselves and their families".

7 http://www.finanzaetica.org/article/articleview/135/1/2/

8 La descrizione della Grameen Bank e presa dalla presentazione che la direttrice, Nurjahan Begum, mostrd alla tavola rotonda sul microcredito a Firenze, durante il convegno di Terra Futura (8-10 aprile 2005).

9 Nel capitolo successivo, si cerchera di dare spiegazione per un tale alto livello del tasso di interesse, che ha essenzialmente a che vedere con i problemi di asimmetria informativa.

10 Per una descrizione dettagliata delle sedici decisioni della Grameen Bank si pud consultare il link:http://www.grameen-info.org/bank/the16.html. In generale sono decisioni che riguardano lo stile di vita dei clienti, che se raggiunte consentono un miglioramento del loro standard di vita (riparazione della propria casa, educazione dei propri figli, condizioni di igiene, aiuto e rispetto reciproco, ecc.).

11 A Muhammad Yunus e alla Grameen Bank e stato assegnato il premio Nobel per la Pace nel dicembre 2006, con la seguente motivazione: "For their efforts to create social and economic development from belov". (http://nobelprize.org/nobel_prizes/peace/laureates/2006/yunus-lecture-en.html)

12 Versione originale in inglese "Poverty is created because we built our theoretical framework on assumptions which under-estimates human capacity, by designing concepts, which are too narrow (such as concept of business, credit- worthiness, entrepreneurship, employment) or developing institutions, which remain half-done (such as financial institutions, where poor are left out). Poverty is caused by the failure at the conceptual level, rather than any lack of capability on the part of people".

13 Per efficienza informativa si intende che i prezzi di equilibrio dei titoli finanziari rispecchiano tutta l'informazione disponibile; per efficienza allocativa si intende che l'allocazione di equilibrio che emerge e ottimale paretianamente (non si pud trovare un'allocazione migliore senza ridurre l'utilita di uno dei soggetti coinvolti).

14 In realta la letteratura evidenzia in tale meccanismo un risultato perverso e completamente opposto a quello predetto: esclusione di progetti buoni, perche debitori non saranno disposti a pagare un prezzo che corrisponde a un debito molto piu rischioso del loro; attrazione di progetti cattivi, ad alto rischio, per i quali il tasso di interesse riflette la propria rischiosita. Emerge il paradosso che per il prestatore un incremento del tasso di interesse del portafoglio, riduce il suo guadagno atteso, se tali progetti ad alto rischio non vanno a buon fine.

15 La logica della sostenibilita finanziaria ed economica degli istituti bancari e uno dei pilastri su cui vive tutta la nostra societa; una crisi bancaria non produce crisi solo nel settore in cui opera ma in tutti settori dell'economia, con alta probabilita di causare reazioni a catena.

16 Per calcolare il valore di S, si pone a disuguaglianza che l'utilita attesa del prenditore in caso di strategia di "restituzione", deve essere maggiore dell'utilita attesa in caso di strategia di "non restituzione". Emerge che il valore della garanzia deve essere superiore al valore atteso del profitto netto del progetto.

17 Il fatto che proprio i soggetti che piu avrebbero bisogno di tali risorse, per sopravvivere e per trovare un modo di uscire dalla trappola della poverta, e raggiungere un livello di vita dignitoso, sono coloro che non possono accedervi.

Excerpt out of 228 pages

Details

Title
Il Ruolo del Credito in una Regione in Via di Sviluppo
Subtitle
L’esperienza nella Comuna Di Villarrica (Regione dell´Araucanía - Cile)
College
University of Trento  (Pontificia Universidad Catolica de Chile)
Course
Master in Finance - Microfinance, Microfinance, Local Economic and Financial Development, International Co-operation, Cooperative Credit
Grade
110/110
Author
Year
2007
Pages
228
Catalog Number
V191734
ISBN (eBook)
9783656273240
ISBN (Book)
9783656274766
File size
2814 KB
Language
Italian
Notes
The role of the microcredit in a developing region. Microfinance research in Chile, Villarrica.
Keywords
ruolo, credito, regione, sviluppo, l’esperienza, comuna, villarrica, cile
Quote paper
Elisa Rosa Buzi (Author), 2007, Il Ruolo del Credito in una Regione in Via di Sviluppo, Munich, GRIN Verlag, https://www.grin.com/document/191734

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