Musica e divulgazione culturale


Scientific Essay, 2009

21 Pages


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INDICE

Introduzione

1. SOCIETA’ E CULTURA
1.1 Cultura: due fondamentali accezioni
1.2 Émile Durkheim
1.3 La Scuola di Chicago
1.4 Talcott Parsons
1.5 Karl Erik Rosengren
1.6 Cultura e culture

2. LA DIVULGAZIONE CULTURALE
2.1 La musica e la divulgazione culturale
2.2 Formazione e divulgazione culturale
2.3 Gli operatori della divulgazione musicale
2.4 Aspetti dell’evento musicale divulgativo

3. MUSICA E SIGNIFICATO
3.1 Musica e senso-significato
3.2 Eventi musicali multipiano
3.3 Per una riflessione partecipata

Bibliografia

Introduzione

L’interesse verso le discipline musicali e i loro prodotti è oggi ampiamente diffuso in vasti strati di popolazione. Da questo generico interesse si sviluppa una richiesta di musica, che incentiva la produzione e la realizzazione di iniziative di comunicazione e divulgazione musicale, che possono essere indirizzate a gruppi di fruitori di diversa consistenza numerica e caratterizzati da specifiche peculiarità socio-culturali.

Si possono evidenziare cinque diversi gruppi che fruiscono di iniziative di comunicazione e divulgazione musicale:

1. gli specialisti della musica: in questo caso le iniziative si concretizzano per lo più nella pubblicazione di saggi musicologici o di articoli su riviste specializzate. Destinatari sono gli addetti ai lavori, taglio e linguaggio utilizzato presuppongono conoscenze e competenze specifiche di ottimo livello
2. gli interessati a vari ambiti ai quali la musica si unisce in iniziative interdisciplinari: in questo caso le iniziative si concretizzano nella pubblicazione di testi interdisciplinari, che appaiono su periodici specifici, ma indirizzati ad un pubblico che comprende amatori e potenziali interessati, su volumi di atti di convegni che richiamano un pubblico più ampio dei soli musicisti, e così via
3. gli scolari, gli studenti e i loro docenti: in questo caso le iniziative si concretizzano nella pubblicazione di cd, libri e manuali, e guide per gli insegnanti
4. i pazienti e il personale che se ne prende cura utilizzando anche tecniche di comunicazione musicale (medici, psicologi, psichiatri, infermieri, terapisti della riabilitazione psichiatrica, e così via): in questo caso le iniziative si concretizzano nell’organizzazione e realizzazione di attività musicali, e nella produzione di cd, libri, e guide per il personale
5. il pubblico più vasto: in questo caso le iniziative si concretizzano nella realizzazione di eventi musicali che possono essere fruiti da ampie fasce di pubblico, nella produzione di cd a prezzo contenuto e di articoli di musica pubblicati su quotidiani e periodici di attualità, nella produzione di video e documentari per la radio, la televisione, internet.

Relativamente ad ognuno di questi cinque gruppi, oggi non si ritiene più che il flusso di conoscenze si diriga unidirezionalmente dai più esperti ai meno esperti, ma anzi si individuano e si riconoscono dinamiche socioculturali spesso assai articolate e complesse, non di rado di natura circolare.

In questa nuova prospettiva anche il termine divulgazione viene interpretato in una nuova accezione, vicina a quelle sottese alle locuzioni “public understanding of music” e “communication musical”, che pongono l’accento sullo stretto legame intercorrente tra società, cultura e comunicazione.

1. SOCIETA’ E CULTURA

1.1 Cultura: due fondamentali accezioni

Le comuni accezioni di cultura si fondano su due significati principali sostanzialmente diversi:

- una concezione umanistica presenta la cultura come la formazione individuale, un’attività che consente di “coltivare” l’animo umano (deriva infatti dal verbo latino colere) alle e attraverso le “buone arti” che sono proprie soltanto dell’uomo e lo differenziano da tutti gli altri animali[1]. In questa accezione la cultura designa un ideale di formazione umana completa, equilibrata e armonica, cioè indica la realizzazione più profonda di ciò che rende l’uomo veramente umano[2].

In questa accezione la cultura può assumere anche una valenza quantitativa, per la quale una persona può essere definita come più o meno colta.

- una concezione antropologica presenta la cultura come il variegato insieme di costumi, credenze, atteggiamenti, valori, ideali e abitudini delle diverse società del passato e del presente.

La cultura riguarda quindi sia l’individuo sia la collettività di cui questi fa parte[3].

Particolarmente interessanti sono a questo proposito gli studi di E. Durkheim, degli esponenti della Scuola di Chicago, di T. Parsons e di K.E. Rosengren.

1.2 Émile Durkheim

Il sociologo e antropologo francese Émile Durkheim (1858 – 1917) indagò sui modi che consentono ad una società di mantenere la necessaria coesione; elaborando la sua teoria, egli considerò che ogni società si stabilisce e permane nel tempo solo se si costituisce in essa una forte " coscienza collettiva", ossia un insieme di credenze e sentimenti condivisi dalla maggior parte dei membri di questa società. Questo insieme di norme, credenze e sentimenti condivisi da un gruppo sociale costituisce le rappresentazioni collettive, che sono sentite dagli individui come vincolanti. Esse sono considerate da Durkheim delle vere e proprie istituzioni sociali, che costituiscono il cemento della società e dunque mantengono la stabilità del gruppo, consentendo la comunicazione tra i suoi membri. Ma queste stesse istituzioni sociali possono rappresentare anche il prodotto, e, circolarmente, il volano del cambiamento del gruppo, in quanto sono insieme prodotto e avvio del mutamento dei valori di riferimento di questo gruppo, di modo che realizzano e, circolarmente, innescano il cambiamento sociale[4].

1.3 La Scuola di Chicago

La scuola di Chicago, così chiamata in ragione della sua sede è stata la prima scuola statunitense ad occuparsi specificamente di sociologia urbana. Nel 1892 Albion W. Small fondò il Dipartimento di sociologia presso l’Università di Chicago, che presiedette poi per oltre trenta anni. Attraverso gli studi e le opere dei suoi esponenti, tra cui si ricordano Louis Wirth, William Thomas e Florian Znaniecki, la Scuola di Chicago manifestò un profondo e duraturo interesse per l’analisi sistematica dell’ambiente urbano, investigando fenomeni quali la criminalità, i divorzi, i suicidi, e paragonando i tassi relativi a questi fenomeni nelle aree urbane e in quelle rurali.

Tre degli esponenti più illustri della Scuola furono Robert E. Park, Ernest W. Burgess e Roderick D. McKenzie, tutti e tre coautori del saggio La città, pubblicato per la prima volta nel 1925; quest’opera evidenzia come i rapporti sociali e culturali siano strettamente interrelati all'ambiente di appartenenza[5].

1.4 Talcott Parsons

Il sociologo statunitense Talcott Parsons (1902 – 1979) incentrò il suo interesse sulla società più vasta e sui sottogruppi che la compongono, con l’obiettivo di individuarne la struttura fondamentale e di evidenziare le funzioni assolte dalle sue diverse parti. La sua teoria, che si riallaccia agli studi di Weber (che poneva l’accento sul ruolo svolto dall’individuo all’interno della società)[6] e di Durkheim, che invece dava maggior rilievo al ruolo svolto dalla società[7], integra le due visioni in un’ottica di complementarietà. Ne Il sistema sociale Parsons definisce il sistema come un insieme interrelato di parti, che, appunto in quanto sistema, è capace di autoregolarsi per mantenersi in equilibrio, e al cui interno ogni parte svolge una funzione necessaria alla conservazione/riproduzione del sistema stesso[8].

1.5 Karl Erik Rosengren

Karl Erik Rosengren, docente di Media e comunicazione all’Università di Lund (Svezia), ha elaborato una teoria secondo la quale ogni società umana può essere concepita come composta da tre sistemi, il sistema culturale, o delle idee, il sistema sociale, o delle azioni, e il sistema materiale, o degli artefatti, tra loro strettamente interrelati. Il sistema dei valori, elemento centrale del sistema culturale, rappresenta il baricentro dell’intera struttura, e fa sì che tutte le manifestazioni e i prodotti di una determinata società o sottogruppo sociale siano profondamente interconnessi: ad esempio vi sono legami tra la religione e la politica di un gruppo sociale, tra la sua scienza e la sua tecnologia, ma anche tra scienza e politica, tra tecnologia e religione. Tra scienza, conoscenza, letteratura, arte, religione, politica, economia e tecnologia si intessono dunque relazioni profonde e complesse, che vengono stabilite per mezzo della comunicazione, (sia interpersonale, che organizzativa, che di massa) e che a loro volta influiscono su idee, azioni ed artefatti[9].

1.6 Cultura e culture

Da quanto esposto precedentemente risulta chiaro che il concetto di cultura, profondamente connesso col gruppo sociale al quale si riferisce, può essere declinato al plurale, come ci dimostra il fatto che spesso, anche nel linguaggio comune, si cita l'esistenza di diverse culture. Si ritiene infatti che ogni gruppo etnico (o comunque ogni raggruppamento sociale significativo) abbia una propria cultura. L’appartenenza a tali gruppi sociali, e dunque l’adesione ad una determinata cultura, è strettamente connessa alla condivisione di una comune identità, che è dunque sociale e culturale insieme[10].

Facendo infine convergere le due accezioni, umanistica e antropologica, si può dire, in linea generale, che cultura è il bagaglio di conoscenze che una società ritiene fondamentali e che dunque fa in modo di conservare nel tempo, trasmettendole di generazione in generazione, bagaglio di conoscenze che ogni singolo individuo può (in presenza di occasioni e motivazioni adeguate) ampliare e approfondire in se stesso.

[...]


[1] A. Gellio, Noctes Atticae, Liber XIII, 17, 1, http://www.hs-augsburg.de/~Harsch/Chronologia/Lspost02/Gellius/gel_na13.html, (accesso 25.03.2009)

[2] N. Abbagnano, “Cultura”, in P. Fedele (a cura di), Grande dizionario enciclopedico Utet, Torino: Utet, 1967, vol 5, pp. 756-758

[3] C. Small, Musica, educazione, società, Milano: Feltrinelli, 1982, p. 17

[4] É. Durkheim, “Rappresentazioni individuali e rappresentazioni collettive” in Le regole del metodo sociologico, Milano: Comunità, 1979, pp. 137-138

[5] R.E. Park, E.W. Burgess, R.D. McKenzie, La città, Milano: Comunità, 1967, pp. 53-56.

[6] M. Weber, Il metodo delle scienze storico-sociali, Torino: Einaudi, 1958, p. 87

[7] É. Durkheim, op. cit., pp. 137-138

[8] Cfr. P. Boccia, Sociologia: storia, metodi e campi di esperienza sociale, Roma: M&P Edizioni, 2001, p. 34

[9] K.E. Rosengren (a cura di), Effects and Beyond: Culture, Socialisation and Lifestyles, London: Routledge, 1994, pp. 2-3

[10] L. Bazzicalupo, Politica, identità, potere. Il lessico politico alla prova della globalizzazione, Torino: Giappichelli, 2004, pp. 153-162

Excerpt out of 21 pages

Details

Title
Musica e divulgazione culturale
Author
Year
2009
Pages
21
Catalog Number
V124692
ISBN (eBook)
9783640298372
ISBN (Book)
9783640303588
File size
491 KB
Language
Italian
Keywords
Musica, società, cultura, Durkheim, Scuola di Chicago, parsons, Rosengren, musica e senso-significato, eventi multipiano
Quote paper
M° Rossella Marisi (Author), 2009, Musica e divulgazione culturale, Munich, GRIN Verlag, https://www.grin.com/document/124692

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